Come è andata mercoledì con W V.E.R.D.I.? by Marcello Corti

W V.E.R.D.I. è stato un roller coaster emozionale: un ibrido tra cabaret, narrativa, performance, cinema, humor, critica alla società tardoromantica. Un pastiche ben riuscito di cui vi concediamo i preziosissimi scatti di Riccardo Caldirola preceduti da un video-riassunto che ben racchiude il senso della serata.

Abbiamo capito due lezioni importanti: che in serata infrasettimanale dobbiamo cominciare puntuali (giurin giurello) e che dobbiamo continuare a esplorare al di fuori della nostra (e della vostra) zona di comfort. Quale sia questa zona, non lo abbiamo ancora capito.

Grazie a tutte, grazie a tutti, grazie a tutt*

19’40’’ racconta la musica di Giuseppe Verdi per chi di opera non ci capisce niente! by Marcello Corti

La rassegna Puntuale 2025 prosegue al BIKO Milano con il secondo appuntamento musicale e divulgativo curato da 19’40’’ (www.19m40s.com). Al centro della lezione-concerto, la musica del grande Giuseppe Verdi raccontata da Enrico Gabrielli e Marcello Corti con la partecipazione straordinaria di DENTE.

Una rockstar, un direttore d’orchestra, un tenore, un musicologo e un violoncellista si incontrano in uno spazio creativo dal cuore soul-black ’n funk nel quartiere Barona per raccontare la musica di Giuseppe Verdi. Sembra l’inizio di una barzelletta, ma è esattamente quello che accadrà l’11 dicembre 2024 al BIKO Milano. Protagonisti della serata saranno Enrico Gabrielli (già CALIBRO 35 e The Winstons), Marcello Corti (Orchestra Sinfonica di Milano), Vito Martino (tenore), Francesco Fusaro (19’40’’ e MFZ Records) e Camillo Vittorio Lepido, che suoneranno e racconteranno due delle più celebri opere di Verdi.

La prima serata di Puntuale 2025

L’obiettivo della serata è far vivere al pubblico due opere iconiche del Verdone Nazionale (no, non Carlo) parlando però a chi non ha la minima idea di cosa siano Rigoletto e La traviata. Niente tecnicismi né accademismi: la squadra della collana discografica 19’40’’ vuole narrare due storie straordinarie che, ahimè, sono sempre meno parte del nostro immaginario collettivo.

La traviata e Rigoletto saranno proposti in un formato ridotto, anzi ridottissimo, con incursioni nel mondo pop: cinema, YouTube, televisione, radio e cultura popolare si intrecceranno con Victor Hugo, Francesco Maria Piave e persino Federico Fellini. A rendere la serata ancora più surreale, la presenza virtuale di un certo Giuseppe originario della provincia di Parma, forse più noto con lo pseudonimo DENTE.

A completare il programma, Francesco Fusaro presenterà W V.E.R.D.I. (Quasi un epitaffio), una composizione di una pagina che combina musica, design grafico e commento socio-politico. Creata nel 2012 per celebrare il 150° anniversario dell’Unità d’Italia, è stata pubblicata da 19’40’’ nel 2018.

La serata non ha intenti didattici né è pensata per un pubblico esperto. È invece perfetta per chi non capisce nulla di opera, ma vuole curiosare in questo mondo musicale, accompagnato da una birra fredda e da una buona dose di senso dell’umorismo.

“Puntuale è il contenitore di idee di 19’40’’ – spiega Enrico Gabrielli – con cui vogliamo accogliere e accompagnare il pubblico attraverso sette incontri e percorsi musicali. Ogni data sarà un mix di musica eseguita, musica raccontata, aneddoti, proiezioni, divagazioni e sabotaggi. Venite, perché saranno appuntamenti… puntuali!”

Puntuale 2025 è un’iniziativa ideata e curata da 19’40’’, un collettivo di artisti e musicisti italiani che punta a offrire esperienze musicali innovative e accessibili. Ogni appuntamento sarà un’occasione per esplorare nuovi territori sonori e culturali, creando uno spazio di confronto tra artisti e pubblico.

Le prevendite per l’evento sono già aperte su dice.fm. Il biglietto costa 10 euro + diritti di prevendita, con obbligo di tessera ARCI.

Per ulteriori informazioni e aggiornamenti, visita il sito ufficiale: www.19m40s.com o bikomilano.net.

MACLE live a BLOOM by Marcello Corti

Siamo andati al Bloom di Mezzago per vedere Asfalto che suona, il film di Roberto Delvoi premiato al SeeYouSound Festival 2024. A conclusione della proiezione, Enrico Gabrielli ha eseguito NY Counterpoint, Enrico e Seba hanno poi suonato Clapping Music e in conclusione l’intero team di 19’40’’ ha portato al pubblico del BLOOM uno dei lavori più sorprendenti: Macle di Julius Eastman.

Vi lasciamo volentieri il video della performance LIVE.

Potete trovare MACLE all’interno di Black Classical Music, la 21esima uscita di 19’40’’ dedicata ai compositori afrodiscendenti. Black Classical Music è stata una delle uscite più sentite degli ultimi otto anni di attività discografica. L’album contiene musiche di Joseph Bologne, Chevalier de Saint-Georges, Samuel Coleridge-Taylor, Thomas Wiggins, William Grant Still, Robert Nathaniel Dett, John Wesley Work III, George Walker e naturalmente Julius Eastman.

Potete acquistare Black Classical Music nel nostro shop esclusivo. Restano in totale 20 copie su 200 di questa tiratura che non verrà mai più stampata. Ciascuna delle 20 copie è numerata a mano.

Dimmelo in tre minuti - una raccolta di contenuti by Marcello Corti

Abbiamo raccolto in un solo luogo tutti i contenuti relativi a Dimmelo in tre minuti, il progetto realizzato dal Conservatorio di Sassari con Esecutori di Metallo su Carta e 19’40’’. Un lavoro splendido che ci piacerebbe poter fare in ogni conservatorio d’Italia!

Il progetto in breve

Il podcast

Shkaf

Shkaf significa “armadio” e per capire da dove prende origine la costruzione di questo brano bisogna prima capire il cortometraggio su cui questo brano è stato composto e adagiato.

Il corto è di Shranovski, un regista e artista ancora vivente che ha lavorato anche con l’animazione Shkaf è un cartone animato, in parole povere: un cartone animato surrealista, un po' sullo stile di Magritte, sullo stile di Dalì e con qualcosa che ricorda De Chirico. Il corto descrive una vicenda che potrebbe essere riassunta più o meno così: in una stanza un uomo si annoia. Ha un'idea, un'intuizione. Esce dalla stanza e rientra spingendo un armadio fatto così: tra le due ante in legno, troneggia un grande specchio.

L’uomo decide di punto in bianco di prendere i suoi oggetti personali, partendo dalle scarpe, e di spostarli nell'armadio. Stacca dalla parete i cappelli che erano ben disposti su alcuni appendini e li infila nell'armadio. Infine raccoglie tutto il mobilio della sua stanza e li ripone come fatto in precedenza.

L’uomo passa di fronte allo specchio, stacca l’orologio a pendola appeso al muro. In questo momento l’osservatore si accorge che l’immagine riflessa del protagonista è un po’ particolare. Con l'orologio, con il tempo in mano, l’uomo entra nell'armadio e ci si chiude dentro. Il cortometraggio si chiude con l’osservatore che si allontana dalla stanza: questa si rivela essere nient’altro che l’interno di un altro armadio disperso nel nulla.

Marco Lizzeri ha sonorizzato Shkaf utilizzando un elemento molto semplice tratto dalla vicenda per costruire la colonna sonora. Per analizzare questa composizione, occorre soffermarci su due punti molto interessanti. Quando l’armadio entra, spinto dall’uomo, nella stanza, il violoncello esprime una lunga e sinuosa melodia. Analizzando gli intervalli di questa melodia si può chiaramente osservare come siano esclusivamente di Seconda Minore, Settima Maggiore e Quarta Eccedente o Tritono.

Allargando ulteriormente la veduta, si può affermare che l’intero materiale compositivo di questo brano altro non è che il continuo tornare di questi tre elementi. Gli intervalli presi in considerazione hanno delle caratteristiche simmetriche particolarmente interessanti: il tritono è il punto di simmetria immaginario di un’ottava giusta, il perno attorno a cui una nota e la nota stessa ruotano attorno. Seconda Minore e Settima Maggiore invece sono uno l’inverso dell’altro e quindi possono essere visti come la riflessione su un piano orizzontale di loro stessi.

Analizzando l’armonia che il compositore, Lizzeri, utilizza per segnalare il momento in cui il protagonista del cortometraggio stacca un quadro dal muro, possiamo inoltre scoprire come le note presenti (fa naturale e si naturale, mi naturale e la diesis) altro non sono che due tritoni sovrapposti. Questo è il secondo momento più efficace sia dal punto di vista registico che compositivo: dietro al quadro raffigurante nuvole c’è una finestra, e nella finestra si intravedono altre nuvole.

E’ evidente come il tema della simmetria e della specularità diventa centrale non solo nel cortometraggio, ma anche nella genesi melodica e armonica della composizione. Il vero cuore pulsante dell’intera vicenda, nonostante il titolo, non è l’armadio, ma lo specchio: il momento in cui il protagonista si guarda nello specchio è il momento esatto in cui avviene la prima sorpresa narrativa: l’osservatore realizza che l’immagine riflessa dalla superficie non rispetta le leggi della fisica, restituendo un’immagine fisicamente impossibile. E’ uno specchio nello specchio, spiegel im spiegel, musicale, illustrativo e concettuale.

Sintonia

Bardana

Cinque Stanze

Mormorii

Il brano Mormorii di Francesco Congiu, composto nel 2023, è una composizione per ensemble che originariamente prevede un trio d'archi (viola, violino, violoncello), un trio di fiati (flauto, clarinetto, clarinetto basso) e una coppia di percussioni (marimba e vibrafono). Tuttavia, nell'esecuzione sul canale di 19'40, la marimba è stata sostituita dal pianoforte.

Il brano è suddiviso in quattro episodi distinti, ognuno caratterizzato da un'idea timbrica differente. Ad esempio, nel terzo episodio si sviluppa un dialogo tra flauto e clarinetto con accompagnamento omoritmico del resto dell’ensemble, mentre il finale presenta "mormorii" dei fiati accompagnati da un effetto spazzolato degli archi, creando un'atmosfera nebbiosa e poco definita.

Il titolo Mormorii suggerisce una qualità musicale sfocata, quasi sussurrata. Tuttavia, il sottotitolo Glimpse the Unthinkable rimane enigmatico e sembra ispirato a una carta del gioco Magic: The Gathering, anche se il collegamento non è confermato ed è poco probabile, anche se affascinante.

Siccità

Irish - Appaloosa