Chino 'Goia' Sornisi, il documentario / by Marcello Corti

Chino Sornisi soprannominato ‘Goia’, nasce a Pesaro il 29 febbraio dell'anno 1892. Compositore, musicista e inventore italiano, viene ricordato per il suo importante contributo alla creazione della musica ma anche e soprattutto per essere l’inventore di uno dei primi strumenti musicali elettronici.

Attratto dalle tecniche di registrazione e manipolazione del suono, assistete personalmente, nel 1913, alla prima apparizione pubblica degli intonarumori al teatro Sorchi a Modena dove Russolo presentò uno scoppiatore.

Fin dalla fine degli anni dieci, Sornisi cominciò a progettare alcuni sistemi elettromeccanici per la produzione del suono. A metà degli anni venti costruisce la prima versione dell’eterodiofono, di fatto uno dei primi i sintetizzatori della storia. Lo strumento era in grado di sfruttare gli errori di sintonizzazione dei radiotrasmettitori, più di 40, alla fine di generare suoni con differenti altezze.

Nel 1924 Sornisi, tramite una telescrivente da lui riparata, entra fortuitamente in contatto Maurice Louis Eugène Martenot, musicista telegrafista francese. Si tratta di una straordinaria coincidenza: i due musicisti cominciano a scambiarsi informazioni distanza e nell'autunno dello stesso anno Sornisi si trasferisce a parigi dove resterà fino alla morte, avvenuta nel 1968.

A Parigi scrive molte delle sue migliori produzioni strumentali. Ospitato nel laboratorio Martenot, riprende la sua ricerca sugli strumenti elettronici perfezionando l’eterodiofono. Al 1926 risale la sua composizione Eterodiophone Romantique, probabilmente il primo caso di utilizzo di un arpeggiatore artificiale costruito utilizzando un rullo meccanico a calamite in grado di sollecitare, a distanze prestabilite, il campo magnetico dell’eterodiofono.

Dal 1928 al 1945 Sornisi frequenta i migliori compositori ed inventori dell'epoca. Nella sua casa a Passy compone, costruisce nuova apparecchiatura e comincia a registrare sul nastro molto materiale.

Dalla metà degli anni ‘50 Sornisi sperimenta l'uso dell’LSD e continuerà ad assumere sostanze allucinogene fino all'ultimo dei suoi giorni. Una delle sue ultime composizioni pare sia una piccola messa solenne per due sintetizzatori, un harmonium, quattro voci soliste e coro. La leggenda attorno a quest'opera dice fosse un capolavoro, ma purtroppo non è rimasta traccia.