Tutti sanno cosa sono i Proms.
Se qualcuno non lo sapesse, essi sono “The World’s Greatest Classical Music Festival”. Così dice, senza alcuna falsa modestia la didascalia in calce. Non è presunzione da colonialismo inglese, ma è la pura e semplice varietà.
Istituiti alla fine dell’800 sono una stagione concertistica estiva durante la quale vengono eseguiti uno o più concerti al giorno da una grande orchestra sinfonica (in genere la London Symphony Orchestra, ma a volte anche la London Simphonietta e la London Contemporary Orchestra). I programmi sono pensati appositamente per raggiungere un pubblico non necessariamente esperto ma il più vasto, innocente e diversificato possibile. E così facendo a volte certi programmi riescono a coinvolgere migliaia di persone, cifre ogni immaginazione per il panorama classico settoriale.
Si svolgono generalmente alla Royal Albert Hall di Londra, sala circolare con tutta una serie di complicazioni acustiche, ma dall’indiscutibile fascino secolare.
E poi trasmessi alla BBC radio, dati in streaming video ( unica nota negativa: noi extra–UK non vi possiamo accedere) e in ascolto integrale sul sito bbc.co.uk.
Lo scorso 7 agosto 2019 la London Contemporary Orchestra, diretta dall’inglese Robert Ames (musicista di fiducia del circolo meraviglioso attorno a cui si è stretto il soundtrack targato UK come quello di Jonny Greenwood) è stato il concerto n° 27 dei Proms 2019 dal titolo altisonante di “The Sound of Space”.
Si è trattato di un inanellamento di partiture tratte da dieci film, perloppiù moderni, di fantascienza mainstream. Questa la presentazione sul sito:
“A Late Night Prom with a futuristic spin brings together some of the best sci-fi film music. Excerpts from cult soundtracks come together with recent works by Hans Zimmer and Mica Levi.
The award winning London Contemporary Orchestra – whose collaborators include Radiohead, Goldfrapp and Steve Reich – perform music from Under the Skin, Interstellar and the recent Netflix series The Innocents, among other titles, as well as from Alien: Covenant, whose soundtrack the LCO recorded.”
Quindi ecco la sequenza:
Stephen Price “Gravity”
Mica Levi “Under The Skin” (la mia partitura preferita tra tutte)
John Murphy “Sunshine”
Wendy Carlos “Tron - Scherzo”
Carly Paradis “The Innocents”
Clint Mansell “Moon”
Louis and Bebe Barron “Forbidden Planet”
Jed Kurzel “Alien Covenant”
Jóhann Jóhannsson “Arrival - Suite No 1” (altro grandissimo picco)
Hans Zimmer “Interstellar”
Non serve fare panegirici su quanto sia un passo in là la concezione di diffusione di massa della musica classica in UK e nemmeno quanto hanno fatto per rendere lo sci-fi quel filone magnifico che è dagli anni Cinquanta ad oggi.
Ma questo è un programma che a gente come noi, di 19’40’’, incastrati in questa sottile via di mezzo tra dederio compulsivo di comprendere e “far” comprendere le cose alla gente normale, ci ha entusiasmato a livelli incalcolabili.
Qui si può ascoltare:
https://www.bbc.co.uk/sounds/play/m0007d2b
Fatelo e passerete del tempo prezioso con voi stessi e la musica che ha reso il cinema sci-fi importante per l’uomo e la sua origine di sognatore atavico…
https://www.bbc.co.uk/events/eqhj6q
https://www.bbc.co.uk/sounds/play/m0007d2b