Continua la serie di brevi articoli dedicati ai brani ricevuti e selezionati per il Call for Scores 2021 lanciato nel mese di Marzo e in fase di conclusione.
I soprammobili di Gustav di Pietro Dossena
I soprammobili di Gustav è una composizione di Pietro Dossena che ha partecipato al Call for Scores nella categoria Sabotaggio. Il lavoro di Dossena è infatti un sabotaggio in maniera di divertissement del lied Des Antonius von Padua Fischpredigt di Gustav Mahler. La formazione scelta dal compositore è flauto, clarinetto, marimba, pianoforte e violino. Il brano è molto breve, dura appena due minuti, e prevede una poco invadente preparazione del pianoforte. Attraverso l'applicazione di patafix, su alcune corde viene richiesta o l'emissione di un suono sordo, o di alcuni armonici. La partitura presenta inoltre una sezione introduttiva dove sono spiegate alcune abbreviazioni inerenti in particolare al violino.
Sorprende inizialmente che Dossena abbia rinunciato all’utilizzo del violoncello per i suoi soprammobili: il registro utilizzato per tutta la composizione è fortemente sbilanciato verso l’acuto. Anche il pianoforte, unico strumento in grado di andare a coprire l’estensione grave, viene sostanzialmente inibito nel registro grave per via della preparazione. Il processo di selezione di frequenze che Dossena presenta in questo lavoro è assimilabile ad un High Pass, un filtro o plug-in che taglia in modo digitale tutte le frequenze al di sotto di un determinato valore. L’High Pass viene di solito utilizzato in fase di postproduzione ma Dossena sembra applicarlo nell’atto della scrittura.
Il brano sembra avere una struttura tripartita: la prima e l’ultima parte sono sezioni di avvicinamento e allontanamento da un’idea centrale. Gli interventi strumentali sembrano convergere e poi divergere dalla sezione centrale, quella più densa, dove compare il ricordo definito del materiale tematico di Mahler. Sono numerosi gli elementi saccheggiati dalla predica mahleriana e sono disseminati e riorganizzati in modo completamente diverso. Tutta la composizione sembra essere costruita attorno al suono della marimba, unico strumento dell’ensemble con il timbro non distorto. Il violino pizzicato, spazzolato, in armonico, il clarinetto con suoni soffiati, il flauto estremamente arioso e naturalmente il pianoforte preparato sembrano quasi essere polvere depositata sui ricordi di un compositore e di una composizione lontana nel tempo. Come una madeline, il vero ricordo compare richiamato alla memoria da piccoli indizi disseminati: ombre nella polvere, sagome di oggetti una volta presenti e ora misteriosamente immateriali. Ma il ricordo è fragile, e scompare poco dopo. Bello e poetico. Ma…
Perché abbiamo scelto questo brano per il Call for Scores?
Non possiamo fare a meno di immaginare, con tanta ma non troppa fantasia, un prezioso collegamento con il testo del lied originario e quindi alla raccolta poetica di Des Knaben Wunderhorn. Sant’Antonio da Padova predica ascoltato dai pesci. La scenetta, per i più deliziosa, ma ai nostri occhi di quasi insopportabile maniera, si chiude in modo pungente. Tutti i pesci, evidente riferimento alla società, ascoltano attenti e apprezzano la predica. Ma appena Sant’Antonio termina di parlare, ecco che nulla cambia: ogni pesce continua la sua vita come aveva fatto fino ad ora. I gamberi andando a ritroso, i lucci rubando, le carpe divorando tutto quello che trovano: ciascuno immerso nei suoi vizi.
Die Predigt geendet
Ein Jeder sich wendet!
Die Hechte bleiben Diebe,
Die Aale viel lieben;
Die Predigt hat g'f allen,
Sie bleiben wie Allen!
Die Krebs' geh'n zurücke
Die Stockfisch'bleib'n dicke
Die Karpfen viel fressen,
Die Predigt vergessen, vergessen!
Die Predigt hat g'fallen,
Sie bleiben wie Allen!
Die Predigt hat g'fallen,
Hat g'fallen!
Ci siamo divertiti ad immaginare che Dossena abbia voluto affrescare il discorso di Sant’Antonio dal punto di vista dei pesci. Quello che dal santo viene espresso in modo ordinato, razionale e secondo forma, dai pesci viene percepito in modo inesatto, deformato, filtrato dall’acqua, mezzo attraverso cui la luce ed il suono vengono modificati. La predica raggiunge i pesci ma questi sembrano più attratti dalla routinaria vita ittica, fatta di flutti, onde e guizzi, piuttosto che dall’insegnamento divino. Inoltre il messaggio arriva frammentato, deformato e, nonostante gli sforzi del Santo, incomprensibile. L’High Pass, il suono sordo degli strumenti, il prevalere del movimento ondoso sul materiale tematico, l’irregolarità dell’accompagnamento, sembrano quasi suggerire l’effetto fisico della rifrazione delle onde sonore: la diversa densità dell’acqua modifica il messaggio originario, ne taglia alcune frequenze e lo rende sicuramente incomprensibile. Nonostante la santità, l’importanza del messaggio, i pesci continuano la loro vita non perché distratti, egoisti, stupidi. Ma piuttosto per via dell’impossibilità comunicativa che la natura stessa pone tra chi parla e chi ascolta.
L’ipotetica traduzione in musica della rifrazione, lo spostamento del punto di vista dal santo ai pesci, la particolare efficacia della scrittura di Dossena, ci hanno incuriosito, affascinato e divertito. Forse avevamo nelle nostre teste un ideale di sabotaggio decisamente più crudele e dissacrante, ma il compositore ha saputo declinare l’operazione in modo delicato e rispettoso. Parafrasando Goethe, che apprezzava Des Knaben Wunderhorn per via dell’impianto erudito ed allo stesso tempo ironicamente ingenuo delle composizioni poetiche, potremmo dire “non siate seri, in fin dei conti stiamo solo parlando di un Santo!”
Qualche curiosità su cosa è successo nei mesi scorsi
Dossena ha deciso di cambiare il titolo di questa breve composizione in corso d’opera. Il titolo previsto inizialmente era Mahlers Fische. Nelle brevi conversazioni tenute via mail, Dossena scrive che ha deciso di modificare il titolo del brano, per rendere più esplicito il mio gioco intellettuale. Il titolo definitivo è “I soprammobili di Gustav”.
Chi è Pietro Dossena?
Pietro Dossena è compositore e artista multimediale. Diplomato in composizione con lode e menzione presso il conservatorio di Milano, dottore di ricerca in musicologia, ha trascorso periodi di formazione e ricerca presso la Sorbonne Nouvelle di Parigi e la University of California. Ha ricevuto importanti riconoscimenti tra cui il Premio Rancati del Comune di Milano, il Premio Nazionale delle Arti (menzione d’onore) e il Prix Luigi Russolo (premio speciale «per l’innovazione nella composizione»). Sue composizioni e opere audiovisive sono state presentate in concerti e festival di tutto il mondo, dal Messico al Giappone, con la partecipazione di solisti, ensemble e orchestre di rilevanza internazionale. I suoi progetti recenti comprendono una serie di lavori ispirati a E. A. Poe, un’installazione transmediale sulla percezione e un pezzo per synth modulare e ensemble.